Avere delle piante che resistono in cucina è molto utile in quanto contribuiscono a rendere l’ambiente più vivace ed armonico. In questo articolo scoprirai i vantaggi di queste piante e quali sono le migliori .
  • POTHOS, caparbi e resisitenti
Le piante Pothos, dette anche Scindapsus aureus, per la loro adattabilità sono da sempre un scelta vincente e un tempo correvano sopra i pensili alti formando un festone onnipresente. Richiedono una manutenzione così limitata che è facile dimenticarsene. Più resistenti delle felci all’esposizione diretta ai raggi del sole e alle basse temperature , sopportano meglio gli sbalzi termici e quindi sono più indicati per essere posti vicino alle finestre dove, quando si arieggia il locale, si creano correnti e il termometro può abbassarsi repentinamente di oltre 10°C. devono avere per allungarsi e ricadere. Quando li collocate, ricordate che bagnarli deve essere un’ operazione semplice perché, per quanto resistente, vanno annaffiati con regolarità. Le potature effettuate per contenere lo sviluppo della pianta possono essere usate come materiale di riproduzione. Le talee possono essere messe a radicare in terriccio universale mantenuto in umido al caldo, o in acqua per un elementare idrocoltura. Cresce con forza a temperature comprese tra i 20°c e  25°C. Sotto i 15°C arresta lo sviluppo. Basse temperature soprattutto se unite a accesso d’acqua e correnti fredde, sono la causa di macchie brune sulle foglie.
 
  • ORCHIDEE, eleganza innata
Considerate piante da soggiorno dove esibire le loro ricche fioriture, le orchidee da casa più diffuse, phalenopsis e dendrobium su tutte, si sono rilevate nell’utilizzo comune ottime piante da cucina avvantaggiandosi di un ambiente caldo, umido e arieggiato di frequente. La vicinanza al lavandino rende anche più facile la pratica della bagnatura per ammollo e quindi ne aumenta la frequenza senza rimandare poi a un’operazione irrinunciabile. Ricordate che perché rifioriscono dovrete prestare attenzione ad almeno tre fattori: lo stato del substrato di corteccia, che deve sempre essere ben integro lasciando molti spazi liberi così che circoli l’aria. Quando la corteccia, si compatta, degradandosi, si crea un ambiente asfittico che asciuga e respira con difficoltà; la fertilizzazione con un prodotto specifico da eseguire almeno una volta ogni tre mesi seguendo attentamente le istruzioni del produttore per non creare sovradosaggi che aumentano della salinità; esposizione al freddo, per le phalenopsis: in autunno lasciarle per tre quattro notti a temperature agli 11°C, così da favorirne le emissione di nuovi fusti fioriferi.
  • PIANTINE AROMATICHE , per piatti freschi
Le erbe aromatiche possono sembrare una scelta ovvia, ma non c’è davvero niente di meglio che cucinare con erbe fresche, biologiche e coltivate in casa tutto l’anno.
Ecco le più indicate:
  • basilico
  • salvia
  • rosmarino
  • maggiorana
  • timo
  • origano
  • prezzemolo
Le piante aromatiche sono particolarmente indicate anche per la loro utilità tra i fornelli: durante la preparazione di pranzi e cene, le loro foglie profumate possono essere infatti utilizzate per insaporire i cibi.
  • LUCHY BAMBOO, di buon augurio
In realtà si tratta di dracene, quindi parenti stretti dei tronchetti della felicità. Utilizzati nel paese d’origine, il Giappone, come presente e porta fortuna, nella pratica del feng shui aiutano l’energia positiva presente in una stanza, mentre nell’uso corrente consentono di avere piante verdi, rigogliose, capaci di rapidi accrescimenti, occupando poco spazio e, praticamente, in assenze di cure. Uniche 3 accortezze tenere in luce diffusa abbondante e mantenere sempre l’acqua nel portavasi cambiandola se compaiano alghe tallone d’achille  il freddo: non esporre a temperature inferiori a 15°C. A temperature superiori, sopra i 25°C, irrorate le foglie con acqua dolce una volta al giorno. Ogni sei mesi lasciate asciugare l’acqua, lavate le radici in acqua corrente, eliminate i depositi di calcare sul vaso e ripartite da capo riempiendo d’acqua per almeno un terzo dell’ altezza. Versate tutta l’acqua rimasta nei bicchieri in tavola, avrà almeno calcare di quella del rubinetto.